Ciao, grazie della spiegazione , se posso ti faccio una domanda diretta:
ho commissionato un dipinto, che verrà dipinto in digitale, quindi con colori molto vivi e lucenti.
Vorrei farlo stampare su una superficie rigida (quindi miro ad un fotoquadro ).
Il dipinto mi verrà dato ottimizzato per una stampa formato a4 , in formato .png credo a 300dpi .
Supponendo di farlo stampare in formato a4 o un poco superiore (se possibile) sempre e comunque per uso interno ad appartamento,per far risaltare al massimo i colori e senza perdere definizione su quale materiale ,secondo la tua esperienza , potrei procedere ?
(Considerando anche un prezzo accettabile….)
Grazie mille
I fotoquadri, le fotorighe e i fotopois!
- By : Admin
- Category : fotoquadri, montaggi, stampa

Ci sono sostanzialmente due modi per far venire fuori un’immagine su un pezzo di carta, stoffa, legno, metallo, plastica: o viene “colorata” trasferendo del colore direttamente sul supporto, o il supporto viene prima spalmato con qualcosa che reagisce alla luce, quindi impressionato con l’immagine e poi sviluppato con degli agenti chimici (ora però non menzionatemi la Sindone incasinando tutto, fatevi bastare i due modi di cui sopra).
Ma una stampa su carta potrebbe non bastarvi, voi volete un “fotoquadro”, la stampa su tela, la stampa sotto plexiglass, la stampa su un pannello musicale che toccandola in punti diversi emetta suoni diversi (mica me lo invento, mi è stato chiesto…).
Qui si aprono due possibilità (che poi sono tre). Prima: ove possibile si applica al supporto la stampa fatta su carta. Seconda: si “stampa” direttamente il supporto in uno dei due modi: getto di inchiostro o si applica l’emulsione fotosensibile sul supporto e poi si fa una stampa cromogenica.
Su formati molto grandi (diciamo più grande di un 50x70cm) questa soluzione risulta più dispendiosa rispetto ai formati più piccoli, per cui può essere conveniente ripiegare sulla stampa a getto di inchiostro su un pannello adeguato.
Buoni risultati si possono ottenere salendo decisamente di prezzo, sia col getto di inchiostro sia con l’emulsione fotosensibile applicata su tela, ma parliamo a questo punto di qualità museali.
Discorso simile se volete una stampa sotto plexiglass: o si stampa il plexiglass a getto di inchiostro o si applica la stampa cromogenica sotto il plexiglass. Si ottengono risultati eccellenti in entrambi i casi pagando il giusto. Se si tira al risparmio si spende comunque troppo per un getto di inchiostro su plexiglass che da lontano sembra magnifico perché il plexiglas fa la sua scena ma la stampa non è di buona qualità.
Tutto questo vale a meno che la foto che volete stampare non faccia schifo dal punto di vista tecnico. In questo caso paradossalmente più la stampate su un supporto fetente più il risultato sarà apparentemente buono perché il minor dettaglio della stampa maschererà le magagne della foto.